Comunicati fronte militante per la ricostruzione del partito comunista

Published on Dicembre 24th, 2018 | by Militant

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★☭★Appello per un Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista★☭★

Nella attuale fase, i comunisti debbono mobilitarsi per combattere la frammentazione, la divisione e mettere al centro l’esigenza di realizzare l’unità programmatica e organizzativa, indispensabile per adempiere efficacemente al proprio ruolo di militanti rivoluzionari. Per realizzare quest’obiettivo è necessario agire con forte desiderio di unità e la consapevolezza che la lotta è lo strumento per un’unità superiore e l’unità è l’obiettivo della nostra lotta. “Ricostruzione” perché riconosciamo il ruolo rivoluzionario del Partito comunista d’Italia che è stato fondato da A. Gramsci e che ha combattuto il nazifascismo  nella Resistenza e nella lotta di Liberazione. Il Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista, nel quadro dell’obiettivo dell’unità dei comunisti, ritiene fondamentale elevare la coscienza, l’attività e la capacità di analizzare la realtà dei militanti comunisti per diventare punto di riferimento delle avanguardie di lotta e consentire l’aggregazione e l’accumulazione di forze oggi disperse.

L’appello all’unità ideologica, politica e organizzativa è rivolto a militanti e realtà che hanno forte tensione verso il Partito, che ne comprendono fino in fondo la necessità, ma che oggi ne sono sprovvisti e che vivono in modo fortemente critico il proliferare di non pochi partitini costituitisi nel corso degli anni.

Oggi, i comunisti hanno il compito ed il dovere di lottare per la ricostruzione del Partito della classe operaia d’avanguardia e del proletariato. Partito di quadri secondo una concezione leninista. Per un simile obiettivo è necessaria l’Organizzazione (fase di transizione) capace di educare e sviluppare la formazione di quadri e militanti, oltre al radicamento nella classe.

Il Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista ritiene che il Partito comunista non possa nascere né da una scissione, né da una confluenza, bensì da un processo di fusione delle migliori energie che sorgono e sorgeranno nel vivo della lotta di classe.

 

1) Nel percorso-processo di aggregazione per la ricostruzione del Partito Comunista i compagni, singoli o localmente organizzati, che vogliono aderire al Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista accettano, tenuto conto della necessità di rendere attuale l’analisi della composizione di classe, di condividere il metodo del centralismo democratico (“libertà e disciplina responsabile”)  in capo agli organismi che si andranno dinamicamente determinando, fase per fase: dalla Direzione alle Commissioni, dall’Assemblea generale alle Strutture di base (cellule, nuclei e collettivi). Condividiamo pienamente i principi ispiratori previsti dai 21 punti dell’Internazionale comunista di Lenin che rappresentano un imprescindibile riferimento teorico, storico e pratico per l’azione dei rivoluzionari nel XXI secolo.

2) Ogni realtà aderente al Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista deve contrastare concezioni riformiste e revisioniste, senza cedimenti a posizioni estranee alla storia e alla prospettiva del movimento comunista. il Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista deve denunciare e combattere dirigenti opportunisti e sedicenti comunisti, che pretendono di rappresentare il movimento comunista in sede internazionale, perché sono causa di arretramento nel processo di sviluppo dell’Internazionalismo proletario.

3) In Europa e in America assistiamo ad un processo di fascistizzazione che potrebbe sfociare, come già sta accadendo in alcuni casi, in una fase di guerra civile o di dittature della borghesia in forma più violenta e repressiva. In questa situazione i comunisti non possono assolutamente contare sulla legalità borghese che ha dimostrato di essere uno strumento al servizio della classe dominante, contro ogni prospettiva di cambiamento sociale radicale della società. La storia del movimento comunista internazionale e nazionale, ha mostrato che, dove non è stato possibile operare legalmente, i comunisti hanno saputo svolgere adeguatamente il proprio dovere rivoluzionario. Gli aderenti al Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista riconoscono apertamente il diritto-dovere dei comunisti che militano in tutti quei Paesi, in cui non è possibile operare legalmente, di affiancare al lavoro legale quello clandestino.

4) La divulgazione delle idee comuniste implica la necessità di condurre un’attività di denuncia sistematica e permanente del ruolo repressivo dello Stato e delle forze militari, spesso impegnate in attività contro movimenti e lotte sociali, rivoluzionari e comunisti. La debolezza delle lotte e l’avvento della crisi generale che ha colpito il sistema capitalista ha determinato un più efficace apparato repressivo dello Stato, assecondando l’interesse borghese. L’apparato repressivo dello Stato è stato rafforzato a causa della crisi generale che ha colpito il sistema capitalista ed ha abbandonato il ricorso ai tradizionali strumenti riformistici che hanno caratterizzato le politiche socialdemocratiche nella seconda metà del secolo scorso, sostituendoli con mezzi e strumenti più raffinati ed efficaci di controllo sociale e repressione.

5) Il Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista ritiene necessaria l’opera di un’agitazione programmata in ogni luogo di lavoro sino alle campagne e ai cantieri, per un processo d’integrazione nelle lotte e nell’Organizzazione comunista del nuovo proletariato immigrato. E’ di fondamentale importanza, per costruire una prospettiva di emancipazione sociale degli sfruttati, intervenire in modo incisivo e militante tra i braccianti agricoli e i lavoratori dell’edilizia, schiavi e vittime del moderno caporalato, sottoposti a ritmi di lavoro che riproducono condizioni di servitù.

6) Ogni compagno, singolo o organizzato, che voglia aderire al Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista è tenuto a smascherare sia la falsità e l’ipocrisia delle forze socialdemocratiche, sia quelle tradizionali, sia quelle che, pur mascherandosi dietro un’apparente “radicalità”, sono parte integrante del sistema capitalistico e sono funzionali alla difesa dei suoi interessi, sul piano interno come su quello internazionale.  Altrettanto importante, per i comunisti è denunciare e contrastare apertamente le posizioni “rosso”-brune e sovraniste “di sinistra”, collaterali alle organizzazioni di ultra-destra e con evidenti o occulti rapporti con le forze imperialiste.

7) Ogni compagno, singolo o organizzato, che voglia aderire al Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista è tenuto a riconoscere la necessità di una frattura completa ed assoluta con il riformismo, in tutte le sue forme e manifestazioni. Senza di ciò non è possibile nessuna linea politica coerentemente comunista. Il Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista non può accettare che noti dirigenti, sedicenti comunisti, dichiaratamente opportunisti, rappresentino i comunisti d’Italia in sede internazionale, perché questi sono causa di arretramento nel processo di ricostruzione e fortificazione dell’internazionalismo proletario.

8) E’ essenziale una posizione chiara sulla questione dei paesi sottoposti al dominio imperialistico e dei popoli oppressi. Ogni compagno, singolo o organizzato, che voglia aderire al Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista è tenuto a smascherare gli inganni degli imperialisti, sin dalle emanazioni del ‘nostro’ capitalismo.  Deve appoggiare concretamente ogni movimento di liberazione, battersi affinché gli imperialisti nostrani siano cacciati dai paesi dove persiste una loro presenza, propagandare tra lavoratori del proprio paese un atteggiamento di autentica fratellanza nei confronti dei lavoratori di paesi e popoli oppressi, svolgere azioni ed attività contro le moderne forme di oppressione, barattate per “intervento umanitario” o “difesa della pace”.

Parte integrante della battaglia antimperialista è quella per la difesa dell’ambiente, sempre più devastato, e dei territori saccheggiati in nome del massimo profitto.

9) Ogni compagno, singolo o organizzato, che voglia aderire al Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista deve sviluppare un’attività sistematica nei sindacati, nei luoghi di lavoro, nei coordinamenti di lotta di lavoratori e lavoratrici. Bisogna tendenzialmente costituire all’interno di tali organizzazioni delle cellule comuniste in grado di conquistare alla causa del comunismo lavoratori e lavoratrici. Nel corso dell’attività quotidiana, le cellule debbono favorire il conflitto e la lotta sindacale, reclutare all’Organizzazione, smascherare i collaborazionisti, apparentemente schierati a difesa dei lavoratori, in realtà a difesa degli interessi e degli apparati di potere della classe dominante.

10) A partire dalla presa d’atto del tradimento del sindacalismo neo-corporativo, collaborazionista e concertativo e della fine della fase propulsiva del sindacalismo di base,  il Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista si impegna, in questa fase, ad incentivare, nelle situazioni di lotta che lo rendono necessario, la costruzione di forme di auto-organizzazione, per la resistenza e la difesa economica dei lavoratori. Il Fronte ritiene di fondamentale importanza per la classe lavoratrice il processo di costruzione del Sindacato di Classe. In questo quadro deve propagandare con il massimo vigore tra i sindacalisti la necessità di lotta inesorabile contro le organizzazioni internazionali dei sindacati gialli (CES e CSI) e appoggiare incondizionatamente la WFTU (World Federation of trade Union ovvero la Federazione sindacale mondiale).

11) Il Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista critica fermamente posizioni ed atteggiamenti di fiducia nelle istituzioni borghesi e nelle sue rappresentanze elettorali. Nell’ipotesi in cui si verificassero condizioni tali per la partecipazione alla competizione elettorale, e nel caso in cui per ragioni tattiche si decidesse di partecipare alle elezioni, è chiaro che ogni singolo rappresentante “istituzionale” comunista deve subordinare la sua attività agli interessi della propaganda e dell’agitazione rivoluzionarie.

12) Un vero Partito comunista, la cui costruzione rappresenta l’obiettivo fondamentale del  Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista, potrà assolvere al proprio compito soltanto se la sua organizzazione sarà il più possibile centralizzata e caratterizzata da una disciplina rigorosa.

13) Ogni singolo militante o realtà aderente al Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista deve intraprendere un’attenta opera di vigilanza per evitare che nelle strutture possano confluire elementi influenzati dall’ideologia borghese, dal carrierismo, e dall’individualismo. Al Fronte Militante per la ricostruzione del Partito Comunista dovranno essere estranei elementi affetti da quelle logiche di setta che hanno contribuito in modo determinante a impedire il lavoro di organizzazione dei comunisti in Italia.

14) Ogni compagno, singolo o organizzato, che voglia aderire è tenuto ad appoggiare partiti e organizzazioni che, in campo internazionale, si richiamano ed applicano concretamente e coerentemente i principi rivoluzionari del marxismo-leninismo.

15) Ogni realtà che voglia aderire al Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista deve convergere sul programma elaborato e definito dal gruppo dirigente secondo le regole del centralismo democratico, con la partecipazione e il coinvolgimento attivo di tutti i compagni e le compagne. Ogni compagno/a deve avere responsabilità individuali e collettive.

16) Le decisioni del Direttivo nazionale sono vincolanti per militanti e aderenti al Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista che, pur conservando una struttura necessariamente centralizzata deve tener conto in tutte le proprie attività della diversità di situazioni in cui si trovano a lottare ed operare le singole realtà aderenti. Decisioni vincolanti per tutti sono prese unicamente quando possibili.

17) Le realtà aderenti, in questa fase, oltre alla dizione del proprio nome integrano “aderente al Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista”. Questo aspetto, non formale, è una questione politica. Il Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista  denuncia i cosiddetti  “partiti comunisti” che hanno tradito classe operaia e proletariato creando la frantumazione del movimento comunista nel nostro paese.

18) Ogni singolo o realtà aderente al Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista ne condivide la linea politica, la concezione della lotta e dell’unità, partecipa attivamente alla vita del fronte, agisce con senso di responsabilità individuale e collettiva e contribuisce al sostegno economico dell’intera attività. Gli organi di stampa e i profili social delle realtà aderenti sono tenuti a pubblicare e diffondere documenti ufficiali del Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista. Lo stesso principio vale per i profili social dei singoli aderenti, salvo eccezioni valutabili specificamente dall’istanza di base cui appartiene il militante.

19) Ogni organizzazione che voglia aderire e quelle che hanno fatto domanda d’ammissione ad essa sono tenute ad approvare esplicitamente tutte queste condizioni d’ammissione.

20) Le organizzazioni che vogliono ora aderire al Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista prima di dare la propria adesione devono provvedere acché i propri organismi dirigenti siano composti per non meno dei due terzi da compagni che già hanno assunto pubblicamente e inequivocabilmente la loro volontà d’adesione. Si possono fare delle eccezioni con il consenso del Direttivo Nazionale.

21) Ogni realtà e/o militante aderente al Fronte Militante per la ricostruzione del Partito comunista, che non si attiene alle condizioni e alle regole definite collettivamente, decade dall’adesione in quanto sono venuti meno i requisiti indispensabili a farne parte e, conseguentemente, deve essere espulso.

 

Coordinamento comunista campano proletario (m-l)
Red Militant

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