Comunicati

Published on Novembre 7th, 2013 | by Collettivo Red Militant

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7 novembre 1917:gli sfruttati all’assalto del Palazzo d’Inverno

Novantasei anni fa, il 7 novembre 1917, gli operai e gli sfruttati in Russia

prendevano il Palazzo d’Inverno.

Il potere dei ricchi, dell’aristocrazia, degli industriali e dei banchieri era finito.

Il potere sociale passava di mano.

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In quel giorno si realizzò un evento straordinario nella storia dell’umanità: erano gli operai delle officine Putilov e di altre fabbriche, assieme ai contadini poveri, sotto la guida dei comunisti, i bolscevichi russi guidati da Lenin, a spazzare via lo zarismo, i vecchi feudatari e i nuovi capitalisti che allora dominavano In Russia.

Iniziava il primo tentativo di riorganizzazione sociale attraverso l’introduzione di un modo di produzione non più fondato sullo sfruttamento. Furono gli operai ad organizzare la produzione e la distribuzione dei prodotti. Ma non solo, cominciarono a riorganizzare anche la loro attività lavorativa.

Le condizioni della classe prima sfruttata mutarono radicalmente: veniva assicurata la distribuzione gratuita dei beni di consumo e introdotta la drastica riduzione dell’orario di lavoro con due giorni di riposo settimanali.

Per i ricchi fu il terrore, la bella vita era finita, i privilegi aboliti.

I padroni di tutto il mondo subirono uno schock spaventoso dal quale si ripresero solo dopo lunghi decenni.

Gli sfruttati, gli schiavi del sistema salariato si erano ribellati e avevano rovesciato il potere che pareva essere eterno.

Attaccato dall’esterno e dall’interno quell’esperimento è fallito. Era un primo tentativo in mezzo a mille difficoltà. Del potere operaio, del partito comunista rivoluzionario, a partire dagli anni ’50 dello scorso secolo in poi, restò solo una sembianza che si definiva repubblica socialista ma che copriva la nuova borghesia che aveva preso il sopravvento. Venticinque anni fa i padroni in Russia si sbarazzarono di questa copertura ripristinando anche formalmente la loro dittatura di classe.palazzoinverno

Oggi gli sfruttati, le masse impoverite che tirano la cinghia, che vedono i capitalisti arricchirsi alle loro spalle hanno tantissime ragioni per non dimenticare il 7 novembre di tanti anni fa.

Solo un nuovo tentativo rivoluzionario potrà strappare il velo di menzogne con cui viene vilipesa dagli anticomunisti di tutto il mondo la Rivoluzione d’Ottobre e potrà riscoprirsi la straordinaria attualità di quel fondamentale percorso di liberazione sociale inaugurato sotto la direzione di Lenin.

Allora la piramide fu rovesciata sottosopra.

Fu solo il primo tentativo, la prossima volta i proletari faranno molto, ma molto meglio.

 

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