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Published on Novembre 4th, 2013 | by Collettivo Red Militant

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Al 4 novembre imperialista

rispondiamo con il 7 novembre rivoluzionario!

 

imageIl Presidente dell’italica repubblica non perde occasione di celebrare in pompa magna il 4 novembre. La retorica nazional-patriottarda viene dispensata in grande quantità e si concretizza, da parte di Napolitano, nella rivendicazione della continuità tra la guerra imperialista di ieri, la 1° guerra mondiale, e le aggressioni imperialiste di oggi.
La “memoria collettiva condivisa”, a cui fa riferimento il capo dello stato italiano, è, in realtà, espressione del ruolo di costante servizio agli interessi imperialistici delle truppe tricolori.
Al centro delle parole di Napolitano vengono poste le “presenze militari stabilizzatrici” degli interessi dell’imperialismo su larga scala. Gli italiani hanno davvero di che vantarsi al riguardo. Li ricordiamo parte integrante delle guardie bianche, la criminale coalizione di assassini che tentavano di riportare al potere, manu militari, lo zarismo in Russia, subito dopo la Rivoluzione del 1917.
Li ricordiamo, ancora, nel 20° secolo, a seminare morte e distruzione in Africa, in Europa, nell’Unione Sovietica, fianco a fianco con i nazisti, al servizio della dittatura fascista e del Re.
L’arroganza imperialista tricolore non è mai venuta meno, pur se in subappalto degli interessi degli Stati Uniti, dall’ex Yugoslavia, all’Iraq, all’Afghanistan, fino ad offrire servizi di gendarmeria al servizio dei mercanti italiani nell’Oceano Indiano, mitragliando inermi pescatori.
La tua celebrazione, Napolitano, non è per nulla la nostra. Nulla abbiamo a che vedere con un esercito al servizio dell’opppressione e dell’imperialismo, che su questo ruolo reazionario ha costruito la sua storia, il suo passato e il suo presente e progetta il suo futuro (non a caso Napolitano parla di “lavorare intensamente nella prospettiva della Common Security ad Defence Policy”).
Ad un’altra scadenza, di ben diversa importanza per tutti gli oppressi, ci richiama il mese di novembre, quel 7 novembre in cui ricade l’anniversario della Rivoluzione d’Ottobre, vera e propria “memoria condivisa” di tutti gli sfruttati che aspirano ad una vera Liberazione.Lenin
I rovesci che seguirono all’Ottobre Rosso, determinati dal ruolo delle forze reazionarie e del revisionismo a livello internazionale, niente tolgono alla validità di quella straordinaria rottura rivoluzionaria.
Arretramenti e sconfitte ci richiamano, così come quel vittorioso momento di lotta rivoluzionaria alla convinzione che il futuro dell’umanità passa per la sconfitta dell’imperialismo, dei suoi sistemi politici, delle sue insignificanti bandiere nazionali.

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