Amazon: il capitalismo in azione

L’azienda Amazon è un esempio del nostro tempo, quello del dominio sfrenato del capitalismo.
Statistiche alla mano si rileva una notevole quantità e, assai spesso, gravità di incidenti per il trasporto dei pacchi; si alzano costantemente i ritmi di lavoro, si abbattono i tempi di pausa per rispettare i parametri di efficienza stabilita dall’azienda, trascurando le condizioni di sicurezza
minime per lo svolgimento del lavoro.
Tra l’altro Amazon è riuscita a sviare la propria responsabilità su tali incidenti, attraverso vari mezzucci e cavilli giuridici, scaricando la totale responsabilità sui lavoratori.

Non c’è da stupirsi perché tutto questo rientra pienamente nei “valori” capitalistici , nella ricerca della massimizzazione del profitto, dove tutto è consentito pur di raggiungere il fine ultimo, quello del profitto; per il capitalista tutto ciò che può comprare o affittare è una merce, e tale oggetto può essere manovrato e indirizzato a proprio arbitrio, Indipendentemente dal fatto che si tratti di un lavoratore o di una macchina. Tutto ricade in una insignificanza di valori extraeconomici, proprio in base al principio che tutto è merce. Il valore dei lavoratori è circoscritto dalla prigione lavorativa in cui sono rinchiusi.

La democrazia borghese non ha risolto il problema dell’affrancamento dalla servitù produttiva. Anzi quest’oppressione, nel capitalismo ipertecnologico, si aggrava sempre di più. Molti lavoratori sono caduti in depressione e ricorrono a psicofarmaci per cercare di resistere. Ma non serve a molto.
LA LOTTA CONTRO LA CLASSE CAPITALISTA È L’UNICA SOLUZIONE!

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