Ambiente

Published on Novembre 13th, 2013 | by Militant

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Processo catastrofe petroliera Prestige Spagna 2002, il capitalismo si autoassolve

095527067-7aaa4956-9326-4a48-a1b5-f6341b3f54cfE’ stata dichiarata la catastrofe ambientale peggiore della storia europea: nel 2002 la petroliera Prestige, a causa di danni strutturali, iniziò a perdere petrolio per un totale di 63 mila tonnellate davanti le coste spagnole della Galizia. L’enorme marea nera colpì 3 mila Km di costa con danni inimmaginabili per gli ecosistemi marini e costieri e con ripercussioni sull’intera ecologia globale.
Oggi la sentenza definitiva del tribunale di La Coruna, in Galizia, ha fondamentalmente assolto tutti gli imputati con enormi polemiche da parte di tutti gli ambientalisti non solo per l’esito del processo ma anche per i destinatari delle accuse. Infatti l’accusa era solo contro  il comandante, il capo macchine e il direttore della marina mercantile, lasciando fuori quindi i proprietari della nave e tutti i responsabili del governo spagnolo che sottovalutarono i disastro (coscientemente) portando ad una risposta assolutamente sottotono rispetto alla gravità della situazione.
Il messaggio lanciato dal tribunale è chiarissimo: strada libera ai petrolieri nella devastazione ambientale che non viene in alcun modo punita.
Il sistema capitalistico si autotutela e mette in scena ridicole rappresentazioni teatrali, quali sono questi processi contro questo o quel capro espiatorio, sperando di poter dichiarare chiusi eventi dall’enorme impatto ambientale ed emotivo per le popolazioni come la devastazione di interi ecosistemi. Insomma, non importa se questo modello economico di gestione delle risorse energetiche è causa di distruzione ambientale e fame, si insabbia tutto e si ricomincia fino al prossimo disastro.
Oggi la corsa alle risorse ha acquistato una dimensione enorme sfociando nelle guerre imperialiste cui stiamo assistendo negli ultimi decenni e nel disprezzo totale per la tutela ambientale nella sua grande complessità.
L’Italia non è esterna a queste problematiche sotto diversi punti di vista: da una parte spendiamo miliardi di euro (24 nel 2009 -Sipri, Stockholm international peace institute-) per la corsa agli armamenti utili a supportare le guerre di colonizzazione statunitensi mentre si taglia ai servizi sociali essenziali; d’altra parte si rilasciano decine di autorizzazioni a trivellare, alla ricerca di petrolio, nei nostri mari. La pericolosità di trivellare i fondali marini è enorme e ormai notissima sia per le perdite di greggio quotidiane sia per la pericolosità del continuo andirivieni di navi cariche della melma nera (non scordiamo che negli ultimi dieci anni sono circa una trentina i disastri ambientali legati alla perdita di petrolio). Oltretutto il fatto che il mediterraneo sia un mare chiuso comporta un ulteriore fattore di pericolosità in quanto l’impatto di disastri come quelli di cui stiamo parlando è molto più violento su aree circoscritte dove chiaramente la diluizione è molto ridotta. Le conseguenze anche per la salute umana sono evidenti: questi residui tossici finiscono nel pesce che mangiamo, nella terra dove coltiviamo i nostri ortaggi, nell’aria che respiriamo; ma nessuno deve darci conto dei danni che ci comporta perchè gli ineressi economici sono molto più forti e importanti della salute nostra e del pianeta intero.

È evidente che non c’è alcun interesse a sviluppare tecnologie finalizzate alla ricerca di energie rinnovabili per poterci finalmente slegare dal petrolio ormai in esaurimento e il cui utilizzo è fortemente inquinante. Questa mancanza di interesse è chiaramente spinta non solo dalle potentissime lobby del petrolio ma anche da tutto l’indotto legato alle lobby delle armi (necessarie a conquistare le aree ricche di oro nero) e al mondo finanziario con le sue speculazioni.
La nostra lotta per l’abbattimento del capitalismo ha tra i suoi pilastri portanti la lotta per la difesa ambientale che oggi si intestano quasi unicamente gruppi ambientalisti cui manca una visione globale del sistema economico-sociale alla base del profondo squilibrio ecologico che stiamo vivendo. Per tale ragione vogliamo invitare tutti i sinceri comunisti e tutti i lettori a portare avanti la lotta anticapitalista non solo per la difesa della dignità umana ma anche per la difesa del nostro pianeta.

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One Response to Processo catastrofe petroliera Prestige Spagna 2002, il capitalismo si autoassolve

  1. Eleonora says:

    il capitalismo sta distruggendo il pianeta!!!!! dobbiamo fare qualcosa!

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