Approfondimento golpe Cile

Published on Settembre 23rd, 2019 | by Militant

0

Il golpe in Cile e i suoi insegnamenti

Le immagini di Allende che muore con il mitra in mano toccano ancor oggi la coscienza di ognuno di noi. Ma Allende non è un mito. Morì usando, nel tentativo disperato di salvarsi la vita, quelle armi che aveva sempre ostinatamente negato ai lavoratori, gli unici che potevano fermare l’azione dei fascisti. Morì ucciso dagli uomini di Pinochet che egli stesso aveva nominato Comandante dell’esercito.

Il golpe in Cile ha comportato, in Italia, l’esplicitazione del cedimento su tutta la linea del Pci di Berlinguer. Dietro la tesi che “non si governa con il 51%” (Berlinguer su “Rinascita”), ci stava la resa incondizionata alla classe egemone. Da lì verranno il compromesso storico con la Dc mafiosa e padronale, l’accettazione dell’ombrello protettivo della Nato, le politiche di austerità e sacrifici, fatte sopportare ai lavoratori (per “evitare di fare il gioco dei fascisti e dei terroristi”, s’intende!), il sostegno alla legge Reale e alla licenza di uccidere per i tutori dell’ordine borghese.
Un partito nato come sezione dell’Internazionale comunista, il cui compito storico era guidare le masse verso l’abbattimento dell’oppressione capitalistica, ufficializzava apertamente il proprio passaggio nel campo del consociativismo, della pace sociale, della legittimazione del dominio di classe della borghesia.

La trentennale stagione del riformismo volgeva al tramonto ed occorreva paralizzare le lotte. L’alibi del golpe in Cile fu un utile passepartout; utile per i padroni che videro bloccata ogni forma di antagonismo, e utile per condannare, con il marchio infamante di “settari”, coloro che mettevano al centro della battaglia politica l’irriducibile antagonismo tra sfruttati e sfruttatori.
Da lì si intensificò prepotentemente la mefitica campagna di colonizzazione ideologica – e di disarmo politico – degli sfruttati che ha portato all’attuale deserto.

E oggi? A dispetto di chi considera la storia finita e predica rassegnazione, e dei tanti riformisti che non vedono come il riformismo è definitivamente consegnato alla storia, noi pensiamo che l’alternativa alla forza bruta del capitalismo ci sia e risieda in quella parola che ci hanno detto che è bene non pronunciare a causa della damnatio memoriae a cui è stata sottoposta: comunismo.

Tags: ,


About the Author



Comments are closed.

Back to Top ↑