Politica Estera
Published on Giugno 22nd, 2012 | by Militant
1La lezione greca
I risultati delle recenti elezioni greche sono assai significativi per noi comunisti. Rappresentano la dimostrazione di quanto illusorio sia il meccanismo elettorale nelle cosiddette "democrazie" borghesi. Un popolo privo di coscienza è alla mercè dei ricatti della borghesia, del prendere o lasciare, della fiera delle promesse. Anzichè scegliere il percorso della lotta radicale contro il sistema, pieno di difficoltà ma al tempo stesso l'unico credibile, si ricorre alle scorciatoie smerciate dagli illusionisti della politica, di destra o di "sinistra", e ad essi si affida il proprio destino non comprendendo che si è nella stessa condizione del condannato a morte affida il collo al boia. Liana Kanelli, in una recente intervista,ha spiegato a chiare lettere che il cartello elettorale socialdemocratico "Syriza", sponsorizzato dai capitalisti greci che gli hanno affidato il ruolo del Pasok, ha fondato il suo consenso elettorale su false promesse. "E' impossibile fare una politica a favore delle classi popolari - ha affermato la parlamentare comunista - senza avere il coraggio di dire no al trattato di Maastricht, che è il vero inferno per tutti i popoli di Europa. Tsipras è un bugiardo: non esiste governo che possa annullare questi memorandum senza essere contrario a questa idea di Europa, cioè al trattato di Maastricht. L'Unione europea è un carcere dove dominano i capitalisti e i loro monopoli e Syriza vuole starci dentro, magari concedendo un'ora d'aria a i detenuti, il popolo greco. Sono crollate le illusioni di quella che sperava di essere diventata la classe media: cinque anni dopo il nostro ingresso nell'euro abbiamo già sperimentato la recessione, e ora siamo alla fame. E poi Syriza dice che vuole restare nella Nato. [...] Per mantenere truppe in Somalia, in Jugoslavia e in Afghanistan spendiamo 1,2 milioni di euro al giorno mentre la gente non ha più i soldi per acquistare medicinali.[...]Syriza vende l'illusione che la gente possa recuperare i soldi perduti nel mercato azionario. Ma dove? Da compagnie europee offshore perfettamente legali? Dal mercato? E' impossibile! L'unica possibilità che abbiamo è nazionalizzare le nostre risorse naturali e ripartire da lì. E uscire dalla Nato.. [...] Noi siamo un partito serio, che non mente. Molti hanno preferito attaccarsi alle bugie di Syriza. Il pericolo più grande è che Syriza deluderà i lavoratori, ci sarà un riflusso che potrà durare 50 anni". La lezione di coerenza rivoluzionaria che hanno dato i compagni greci è proprio questa: meglio rinunciare ad una facile (e inutile) vittoria elettorale che svendere il proprio programma, per un seggio parlamentare in più. Il tempo darà ragione ai comunisti greci. I tempi lunghi della rivoluzione, in opposizione all'arrivismo spicciolo della sinistra parlamentare.
Bellissimo articolo. Dovrebbe leggerlo Fulvio Grimaldi…….