Politica Interna

Published on Dicembre 28th, 2012 | by Militant

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Marò, eroi o assassini?

Partiamo dai fatti.
I “marò” sono soldati della marina militare italiana che vengono mandati sulle navi di società private per difenderle dalla pirateria; insomma, come dei mercenari armati fino ai denti e ben pagati per difendere gli interessi di questo o quel commerciante che quindi non rivestono vesti ufficiali ma solo quelle di legali detentori di licenze per usare armi da guerra (mitragliatrici e simili).

Il 15.02.12 due marò imbarcati su un mercantile italiano che transitava dall’oceano indiano hanno ucciso 2 pescatori indiani pensando fossero pirati. Immediate le giustificazioni: “avevano l’atteggiamento dei pirati”, ma pirati non erano e così due persone inermi hanno perso la vita.

Dopo 9 mesi di intense trattative tra Italia e India durante i quali i due marò hanno soggiornato in un hotel con l’obbligo di firma, il 23 dicembre sono tornati in Italia con l’obbligo di tornare in India per il processo entro il 10 gennaio; come garanzia il governo ha messo più di 800.000 €.

Come se ciò non bastasse alcuni giorni fa il senato ha ratificato un accordo tra i due paesi per cui i cittadini appartenenti agli stessi sconteranno le pene loro assegnate presso i paesi d’origine.
Così nel caso in cui i due marò venissero condannati per omicidio sconterebbero la pena in Italia E magari in qualche bella villa messa a disposizione dallo stato (?).

Nel caso in cui inv

Scritta comparsa a Roma

Scritta comparsa a Roma

ece non venissero dichiarati colpevoli il dison. La Russa presentando il nuovo partito “Fratelli d’Italia-Centrodestra nazionale” annuncia che sono a disposizione dei due marò due posti nel loro partito come candidati al parlamento… d’altronde come non mettere in parlamento nelle fila della destra due persone che hanno ucciso due persone? Un piatto troppo ghiotto!

Governi, come sempre, al servizio dei padroni, permeati da un’ideologia tardo colonialista per cui la vita di due poveri pescatori non merita nè dignità nè rispetto.

Lottare contro di loro è il miglior omaggio che si può dare alla memoria delle vittime delle italiche pallottole. Ci auguriamo che la giustizia del popolo indiano non ceda alle pressioni e faccia, davvero il suo corso.

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3 Responses to Marò, eroi o assassini?

  1. Lorenzo says:

    Solo un paio di puntualizzazioni a ragione delle quali l’articolo di cui sopra non merita piena condivisione ma, a mio avviso, solo parziale: nessuno di noi, tantomeno chi ha scritto, sa cosa sia successo quel 15 febbraio. Non sappiamo a tutt’oggi con assoluta CERTEZZA se quei pescatori nascondessero qualcosa o volessero, o potessero attaccare la nave italiana.Chi c’era? Io non c’ero. Questo in punto di fatto. In punto di diritto, addirittura, non si è ancora accertato se siano stati loro a sparare, se l’abbiano fatto volontariamente, se c’era una causa di giustificazione. Si condanna se c’è certezza, non dubbio. Infatti il processo deve ancora avvenire, vi era solo una misura cautelare onde evitare la fuga dei due imputati. Ciò posto, è comprensibile (forse non giustificabile) che l’Italia provi a parare il culo ai due marò: rappresentano la bandiera italiana e proteggono (o dovrebbero proteggere) gli interessi italiani, ivi inclusi i traffici capitalistici che critico aspramente: la pratica del mercenarismo che sfrutta l’arma italiana è na bella porcata. L’esercito dovrebbe difendere lo Stato e la sua sicurezza, non i suoi interessi. In ultimo, il titolo dell’articolo, come il suo taglio finale, è sbagliato: l’Italia non ha fatto nessuna legge. Ha ratificato un accordo che (documentandosi) ha con gran parte dei Paesi del mondo. L’accordo prevede il consenso di entrambi (o più) gli Stati. L’India ha acconsentito, come anche il Pakistan, la Tunisia, Israele nonchè tutti i paesi occidentali. Insomma non è stato un atto unilaterale, come una legge, ma un accordo. La critica è corretta, e in molti punti sono anche d’accordo. Ma se non si basa su fatti oggettivamente veri e accertati come tali si resta nell’iperuranio. Saluti

  2. Militant says:

    Apprezzando lo spirito di critica costruttivo il punto centrale per noi è che se a commettere un reato tanto grave sono due soldati (come detto, vergognosamente impiegati come mercenari) il governo intero si impegna a fondo e si garantiscono i domiciliari in alberghi lussuosi, se a commetterlo sono dei criminali qualsiasi si finisce abbandonati in qualche carcere sovraffollato ed inumano.
    Sull’aspetto giuridico siamo d’accordo ma certamente hanno ucciso 2 persone e da due militari addestrati per queste situazioni ci si aspetta una preparazione ed una responsabilità maggiori, la scusa del terrore, dell’istinto di sopravvivenza può valere per il tabaccaio che reagisce ad una rapina, non per militari addestrati duramente proprio a mantenere il controllo, a valutare le situazioni ecc.

    La legge è uguale per tutti. O forse è più uguale per alcuni…

  3. Marco Tiddi says:

    Sarei curioso di vedere quale sarebbe stata la reazione dell’opinione pubblica qualora fossero stati due mercenari indiani ad accoppare due pescatori di Mazara del Vallo. La realtà è una soltanto: per tanta gente non tutti i morti ammazzati sono uguali, ci sono quelli di serie A e quelli di serie B, e spesso, sembra incredibile, anche il colore della pelle è ancora una discriminante.

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