Published on Novembre 7th, 2013 | by Collettivo Red Militant
0‘Piccole prostitute dentro la fogna della borghesia’.
Il sesso, il denaro, lo sfruttamento, la rassegnazione all’esistente: nella vicenda delle due ragazzine che si prostituiscono, se ci pensate bene, ci sono tutti i pilastri del capitalismo.
Due ragazzine snaturate, una mamma sfruttatrice, un pappone, clienti senza scrupoli: questo scenario degradato non lo si trova su Marte, ma nasce dall’interno di questa decadente società.
Il giornalista, il prete, il politicante, tutti moralisti da strapazzo si indignano. La loro indignazione serve a diffondere attraverso i televisori di spettatori dalle coscienze assopite la verità di regime, del regime capitalista.
Provano a costruire una rete moralistica con cui foderare le coscienze, ma non si rendono conto che lavorano sul Titanic mentre l’iceberg della crisi devasta i redditi, fa esplodere le contraddizioni della ricchezza e del benessere diffuso propagandato per decenni, oggi divenuto un vero e proprio miraggio. Il sistema è al collasso, economico, sociale, morale.
In un sistema moribondo, alienante e spersonalizzante, ogni occasione è buona per cominciare a non considerarsi dei morti già da vivi, a uscire fuori dal nullismo morale e di valori che ci offre la società fondata sul Capitale.
La realtà quotidiana, con i suoi ferrei rapporti di classe, impone senza remissione i suoi verdetti inesorabili e indifferenti alla volontà umana parcellizzata e subalterna. L’alternativa al disarmo delle coscienze è la lotta rivoluzionaria.
Ce lo spiegava un vecchietto tedesco con la barba, tanti anni fa: una società fondata sulla legge del valore non fa sconti a nessuno. E, aggiungiamo noi, nel momento in cui fa morire di fame migliaia di bambini al giorno in tutto il mondo, figuriamoci se “risparmia” due ragazzine dal cervello inesorabilmente spento. E’ il capitalismo! Nulla più!