Ambiente

Published on Luglio 1st, 2013 | by Militant

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Emanuele ecologista militante e la mafia gli uccide le pecore due volte

12\7\13 Meno di 2 settimane fa gli avevano ucciso 5 pecore, ieri notte qualcuno si è introdotto nuovamente nella sua proprietà, nonostante le luci accese nel piazzale e alcune macchine parcheggiate, ammazzando un’altra pecora (i dettagli li tralasciamo). Pochi giorni dopo il primo episodio è arrivata la solidarietà da tutte le autorità locali e nazionali e ben due interrogazioni parlamentari eppure Emanuele è lasciato già solo, nessun tipo di protezione, nessuna azione concreta per cambiare le cose. Accanto a lui solo amici e compagni.
Sia chiaro: Emanuele ha lanciato un grido d’allarme e d’aiuto non solo per la sua persona ma per un territorio abbandonato alla mafia e alla sua violeza; sta a noi tutti non lasciarlo solo e mobilitarci concretamente ognuno sfruttando i mezzi a propria disposizione.
MASSIMA SOLIDARIETA’ E VICINANZA, QUESTI PORCI MAFIOSI NON DEVONO AVER PACE.

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1\7\13 Parliamo di Emanuele Feltri, compagno conosciuto da tutta la sinistra catanese per i suoi anni di lotte dentro il CPO Experia a Catania; da qualche anno il suo impegno si è spostato in un altro ambito e ha deciso di coltivare e allevare aminali nella meravigliosa valle del Simeto a Paternò, terra stuprata per decenni dalla mafia che del fiume ha fatto una discarica. Parlare di difesa dei beni comuni, dell’ambiente, della terra, di un fiume è ancora un tabù in una Sicilia che è cambiata poco negli ultimi 60 anni.

Evidentemente le iniziative volte alla tutela della meravigliosa riserva naturale di Ponte Barca che interessa un tratto del fiume Simeto, hanno infastidito non poco i signorotti locali: Emanuele ha trovato le sue pecore uccise con dei colpi di fucile e la testa di una di esse davanti la porta di casa, intimidazioni in stile anni ’50 come lui stesso ha detto. Indicativa anche la sua indecisione sull’utilità dello sporgere denuncia: le tante volte che si è rivolto alle istituzioni per denunciare minacce o atti illeciti a danno dell’ambiente si sono poi mostrate del tutto vane. Oggi lo stato ha palesemente deciso di abbandonare la difesa dei territori lasciandoli nelle mani delle mafie.

Vogliamo portare la nostra massima solidarietà a Emanuele e la nostra vicinanza a tutti i ragazzi che lottano per la difesa della terra e contro la mafia da sempre inserita perfettamente nel contesto economico e sociale capitalista fondato sullo sfruttamento selvaggio di tutte le risorse naturali ed umane. Non è possibile sopportare ancora questa violenza nei confronti di un bene di tutti (e non solo dell’uomo ma di ogni specie vivente) a vantaggio di pochi criminali; fate una passeggiata in quella zona e vedrete che luogo incantevole sia e quanto sia pesante la presenza di discariche abusive in ogni dove. La Sicilia offre luoghi di enorme rilevanza naturalistica quasi del tutto sconosciuti che vanno tutelati ad ogni costo.

OGGI LA DIFESA AMBIENTALE E’ UNA PRIORITA’ E PER TUTELARE IL PIANETA E’ INDISPENSABILE CAMBIARE ROTTA ED ABOLIRE QUESTO SISTEMA ECONOMICO E SOCIALE E TUTTI I MODELLI CONNESSI, MAFIA INCLUSA.

DOMENICA 7 LUGLIO ALLE ORE 16.30 appuntamento all’oasi di pontebarca riva destra Paternò. Si farà un percorso attraverso l’oasi, si passerà di fronte a “zone calde” e si arriverà in campagna da Emanuele a Sciddicuni per fare un assemblea. Portare scarpe comode e il vostro sorriso! Non ci pieghiamo e andiamo avanti!

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