Comunicati “COLLABORATORI NON RETRIBUITI” O MODERNI SCHIAVI? COME USCIRNE?

Published on Settembre 11th, 2019 | by Militant

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“COLLABORATORI NON RETRIBUITI” O MODERNI SCHIAVI? COME USCIRNE?

Non c’è peggior schiavo di quello che accetta di buon grado la schiavitù. I moderni schiavi vengono chiamati, eufemisticamente, “collaboratori non retribuiti”; sono giovani, giovanissimi che svolgono compiti di accoglienza, servizio d’ordine o addetti alle informazioni in occasione di concerti, manifestazioni sportive e culturali.
In vista dei prossimi campionati europei la Figc sta cercando mille volontari per compiti amministrativi, d’informazione agli spettatori, assistenza agli sponsor, traduzioni. In cambio riceveranno una tuta Adidas, cibo, e un biglietto per assistere ad un evento in programma.
Per le stesse funzioni saranno tremila i volontari che verranno impiegati per le Universiadi.; questi saranno un po’ più fortunati: oltre a tute e pasti anche un rimborso di 3 euro l’ora.

Le medesime modalità caratterizzeranno altri eventi quali “Matera capitale della cultura europea 2019”, Il Festival della letteratura di Mantova e “Paratissima 2019”, la fiera d’arte contemporanea di Torino: migliaia di ragazzi spremuti neanche per un salario – per infimo che potesse essere – ma in cambio di un pasto.
L’assenza di prospettive, la disperazione, gli anni che passano, spingono migliaia di ragazzi a subire senza fiatare, in un tunnel senza vie d’uscita. Sostituiscono lavoratori regolarmente retribuiti, e contribuiscono ad abbassare il costo della manodopera fino ad azzerarlo del tutto.
Ha lavorato bene il sistema capitalistico, costruendo un castello di fantasie dove, per miracolo, un domani il lavoro gratuito si dovrebbe trasformare in lavoro retribuito; alle sofferenze di oggi, corrisponderebbe un Eden lavorativo di un domani che non verrà mai. .
La mancanza di una coscienza dell’esistenza delle classi, della lotta di classe, del come relazionarsi conflittualmente con una società che fa dello sfruttamento la sua bandiera, porta al disastro. Non solo, è persino peggio della vecchia schiavitù in quanto ne rimuove la dimensione coatta e lascia tantissimi giovani completamente disarmati di fronte a pescecani senza scrupoli

Le lancette della storia sono state riportate enormemente indietro, e con esse quelle della dignità, ormai cancellata con la trasformazione di enormi schiere di giovani in “greggi senza idee”, per usare una espressione di Marx.
Una volta si diceva che il padrone comanda perché conosce 1000 parole e l’operaio 300; a questi giovani, con umiltà ma anche con irriducibile convinzione, vorremmo contribuire ad insegnarne una, di parola, una soltanto, almeno per cominciare.
Questa parola è Rivoluzione. Lotta rivoluzionaria per cambiare l’esistente, perché solo così gli schiavi di oggi possono diventare gli uomini liberi di domani.

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