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Published on Giugno 5th, 2012 | by Militant

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Giù le mani dalla Siria

Oggi come ieri l’imperialismo significa guerra, nessuna persona assennata potrà mai considerare diversamente da quel che sono state le “operazioni” di pace ONU in Jugoslavia, Iraq e Libia, vere e proprie azioni di guerra volte a destabilizzare nazioni non assoggettate all’egemonia economica e politica occidentale. Oggi queste azioni stanno per ripetersi ancora in Siria, la manipolazione delle informazioni da parte dei media di tutti i paesi occidentali è già aperta da tempo e mira a demonizzare il “nemico” arabo per preparare mentalmente le popolazioni all’accettazione della guerra contro la Siria e tutto il suo popolo. Incivili, barbari, criminali e tirannici, così sono dipinti tutti coloro che sostengono Assad, che si oppongono alla guerra ed alla distruzione che questa porta in qualsiasi paese e sostiene opinioni diverse da quelle manipolate dai governi occidentali, così come negli USA venivano considerati nemici dell’America coloro che manifestavano contro la guerra in Iraq o ancora prima in Vietnam, oggi vengono considerati nemici della “libertà” e “civiltà” coloro che manifestano il loro sostegno ad Assad ed all’attuale governo siriano o semplicemente si schierano contro la guerra in Siria. Noi ci schieriamo a favore della Siria e contro la guerra imperialista e l’invasione internazionale,  essa non è copiuta per carità di un popolo civile ad uno incivile e barbaro come si vuol far credere, in realtà è una guerra volta all’assoggettamento economico e politico, nonch’è all’annichilimento militare, il fatto che sia stata scelta la Siria non è per i crimini compiuti dal governo di Assad, gli stati occidentali non si preoccupano delle sofferenze delle popolazioni degli stati stranieri, tant’è che non esprimono la minima compassione per i massacri dei palestinesi da parte degli israeliani, dei sopprusi che il governo filo-Usa e pseudo-fascista colombiano o yemenita compiono contro i loro popoli o della dittatura familiare in Azerbaijan, gli stati occidentali si preoccupano solo di ingrassare i portafogli della finanza internazionale, di aumentare l’influenza politica del loro blocco e aumentare i consensi dimostrando falsa carità internazionale e distraendo l’opinione pubblica dai problemi del loro paese,  alla fine, in queste guerre imperialiste, la questione non è più se una guerra è giusta o meno, piuttosto se l’avversario ha la forza di resistere o no. Una guerra di liberazione reale non ha bisogno di aiuti esterni internazionali per liberarsi dall’oppressore, questa è la verità,  le forze internazionali, che hanno interesse affinché continui lo stato di guerra latente, proseguono con la loro propaganda e demonizzazione, destabilizzano il paese, si fanno scudo di stragi poco chiare manipolando i fatti, e fanno credere ai greggi occidentali  ciò che vogliono, così come hanno fatto credere che si sono verificati stermini etnici in Kosovo per invadere la Jugoslavia, come hanno fatto credere che Saddam organizzasse scudi umani per difendere zone del paese o che Gheddafi avesse allestito delle fosse comuni contro i suoi oppositori. Le migliori armi dei signori della guerra non sono le bombe, ma i media. Lo diceva anche a Gramsci “Le guerre moderne nascono dal bisogno di assestamenti economici migliori per certi capitalismi nazionali (…) Io dimostro che la guerra non può arricchire nessuno, non è utile a nessuno, in una guerra moderna non vi possono essere vincitori ne vinti, ma tutti saranno vinti” Le guerre non portano benefici alla popolazione del paese in guerra, noi occidentali lo abbiamo dimenticato, noi non sperimentiamo la guerra sulla nostra pelle da decenni  e con troppa semplicità approviamo quelle svolte in altri paesi, lontani da noi, perché le crediamo umanitarie. Questo altro non è che senso comune, ed il senso comune è nemico della ragione, il senso comune uccide il buon senso e rende gli uomini burattini.  I socialisti affermano che le guerre sono un portato dei sistemi di privilegio. Essendo oggi classe privilegiata la borghesia, essendo il capitalismo la forma economica specifica che il privilegio ha oggi assunto, i socialisti affermano che oggi la guerra è una fatalità borghese. Tale fatalità viene offuscata e la guerra viene addolcita affermando che la si compie per la liberazione di un popolo e per portare la pace, ma che la guerra porti la pace è un illusione tanto quanto quella che la guerra si nasconda in un paese ed un altro deve intervenire per ucciderla, questo devono capire le popolazioni occidentali, che non si preoccupano di guerre che tutt’ora sono in corso o che possono scoppiare perché pensano che non li riguardi. Citando ancora Gramsci ” Due sono i compiti dei socialisti. Irrobustire sempre di più il proprio movimento per sostituire le borghesie e rendere impossibile qualsiasi guerra e controllare assiduamente quei ceti che creano le ore topiche, che giudicano in certi momenti necessaria la guerra” mai parole furono più attuali e corrispondenti alle personalità più influenti dell’occidente, spicca tra questi Obama, premio Nobel per la pace, che smania affinché si scateni una seconda guerra sotto il suo mandato, dopo aver già svolto quella in Libia di cui nessuno ha più notizie. Perciò noi gridiamo “Giù le mani dalla Siria”, noi denunciamo gli atti di guerra che le nazioni sono pronte a compiere contro un  altro paese non assoggettato al loro contro, critichiamo le menzogne e le demonizzazioni dei media occidentali e pungoliamo le menti chiuse che si rassegnano a considerare la guerra inevitabile o necessaria. Oggi come ieri il capitalismo e la guerra vanno a bracetto, così tutti coloro che gridano contro la guerra devono gridare contro al capitalismo, e chi appoggia la guerra non potrà che essere l’emblema del senso comune piccolo-borghese che gli stati cercano di diffondere per incatenare le menti e irretire i cervelli.

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One Response to Giù le mani dalla Siria

  1. Ludovico says:

    Ottimo articolo!

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